Premessa

INQUADRAMENTO

L’area di intervento si colloca interamente all’interno del territorio comunale di San Pellegrino Terme, al confine con il Comune di San Giovanni Bianco. In particolare, l’intervento risulta localizzato nella frazione San Rocco, a valle del versante roccioso “La Rocca” e in prossimità del Fiume Brembo a quote comprese tra 376 m s.l.m. e 386 m s.l.m. per una lunghezza complessiva di circa 150 metri.

Nel passato, questa zona è stata interessata da diversi fenomeni di distacco di massi ciclopici che hanno raggiunto il fondovalle, dovuti alla presenza di grandi fratture alla sommità del versante.

Ai piedi del versante interessato dagli eventi franosi è situata la ex Strada Statale n. 470, ora Strada Provinciale. Gli elementi maggiormente esposti al rischio sono gli edifici immediatamente presenti ai piedi del versante, le attività artigianali e la stessa strada, nonché l’antica chiesetta di S. Rocco.

OPERE GIA’ ESISTENTI

Diverse sono le opere realizzate negli anni a protezione dell’abitato di San Rocco e della Strada Provinciale: sono infatti presenti un muro paramassi in calcestruzzo armato con soprastante rete metallica, risalente agli Anni ’60, e delle barriere paramassi realizzate negli Anni ’90.

Nel 2012, sono stati eseguiti lavori di somma urgenza (Ing. A. Frassoni e Studio geologico ERA/Marco Maggi), attraverso i quali è stato messo in sicurezza il masso ciclopico tramite legature con funi e fondazioni in calcestruzzo. Nell’ambito dei lavori sono state inoltre effettuate anche delle ispezioni con tecniche alpinistiche lungo il settore del versante interessato dai crolli che individuano 32 segnalazioni di massi instabili con dimensioni variabili dai 2 ai 30 mc.

VINCOLI PAESAGGISTICI

Nello specifico l’area d’intervento è tutelata ai sensi del D.Lgs. 22 Gennaio 2004, n. 42, art. 142, comma 1, lettera c, la quale riporta nelle aree tutelate per legge “i fiumi, i torrenti, i corsi d’acqua iscritti negli elenchi previsti dal testo unico delle disposizioni di legge sulle acque ed impianti elettrici, approvato con Regio Decreto 11 Dicembre 1933, n. 1775, e le relative sponde o piedi degli argini per una fascia di 150 metri ciascuna”.

L’area d’intervento è inoltre interessata da Vincolo Idrogeologico disciplinato nell’ambito della L.R. 31/2008 e s.m.i. (“Testo Unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale“), al Titolo IV e in particolare agli artt. 44 e 61.

CARATTERISTICHE GEOMORFOLOGICHE

Come per il caso oggetto del bando di gara, l’area interessata dai crolli in Località San Rocco è caratterizzata da pareti rocciose di Dolomia Principale.

In particolare, il dosso roccioso, denominato ‘’La Rocca’’, si estende per un tratto di 700 m dall’area di fondovalle (370 m s.l.m. circa) fino alle quote di 592 m s.l.m. circa, per una superficie totale di 9.000 mq circa.

Le pareti presentano elevata acclività media (60°), con tratti verticali di altezza variabile da circa 50 a 130 m e diffusa vegetazione di piante ed arbusti.

Nelle pareti si possono notare blocchi disarticolati e fessure aperte con aperture di ampiezza variabile da pochi decimetri fino a 2-3 m.

Alla base del versante si sviluppa un’area di fondovalle a bassa acclività (pendenza media del 50%), caratterizzato da diffusa copertura detritica e intensa vegetazione di boschi di latifoglie.

Sul fondovalle sono presenti attività artigianali e industriali, l’antica chiesetta di San Rocco, un edificio non abitato e la Strada Provinciale.

Durante i sopralluoghi effettuati preliminarmente in parete  con tecniche alpinistiche da parte del Dott. Adamoli si sono individuati massi instabili con dimensioni variabili dai 2 ai 30 mc.

Progettazione delle opere

SCELTE DI PROGETTO

Le caratteristiche delle pareti rocciose potenzialmente sorgenti di crollo sono tali da presentare importanti e profonde zone di fessurazione. Per consolidare e mettere in sicurezza l’intera superficie delle pareti (circa 9.000 mq) mediante interventi attivi i costi non sarebbero sostenibili.

Gli interventi di tipo passivo, a parità di spesa, consentono invece di proteggere un fronte molto più vasto; pertanto si è scelto di eseguire questa tipologia di intervento.

In particolare, sono state valutate due  possibili soluzioni:

  • Installazione di diverse tratte di barriere paramassi;
  • Realizzazione di rilevato paramassi con “terre rinforzate”.

Date le energie cinetiche attese (fino a 8.000 kJ) e la possibilità di fenomeni di crollo in massa con conseguenti impatti multipli (“sciami”), la tipologia di intervento scelta è stata quella di realizzare un rilevato paramassi rinforzato con geogriglie.

ANALISI DELLE TRAIETTORIE DI CADUTA MASSI

Il modello matematico impiegato è quello denominato comunemente “lumped mass”, il quale considera un blocco generico puntiforme che si muove secondo una traiettoria balistica con possibilità di variare il suo percorso nello spazio tridimensionale. In input sono stati stimati i valori del coefficiente di attrito e di restituzione degli urti che dipendono dalla forma e dalla dimensione dei blocchi, oltre che dal tipo di copertura del suolo.

In particolare, essendo l’analisi di stabilità per caduta massi di tipo statistico, sono state effettuate 1.000 simulazioni di lancio del masso. La modellazione è stata effettuata lungo 6 diverse traiettorie ed è stato possibile determinare i seguenti parametri: energia cinetica massima, altezza di impatto sul rilevato, velocità di impatto ed angolo di impatto sul rilevato rispetto all’orizzontale.

OPERE PROGETTATE

Vista l’estensione del fronte roccioso da metter in sicurezza, la realizzazione di interventi di tipo attivo comporterebbe l’impiego di somme non sostenibili, inoltre esporrebbe a rilevanti fonti di rischio i lavoratori data la presenza di diversi blocchi instabili.

I volumi dei blocchi potenzialmente instabili e le energie cinetiche stimate grazie alla modellazione degli scoscendimenti hanno portato alla scelta di realizzazione di un rilevato paramassi in terre rinforzate, che permette di resistere anche a fenomeni di crollo in massa di blocchi dal versante.

In particolare, il rilevato paramassi progettato si estende a quote comprese tra 374 e 380 m s.l.m. per una lunghezza di circa 127 m. Il rilevato è costituito da un terrapieno a sezione trapezoidale, base di appoggio media di 5,50 m (ed in alcuni tratti presenza di sottotomo), larghezza in sommità di 2,00 m ed altezza minima dal vallo realizzato a monte di 6,00 m.

Il vallo di monte ha una larghezza variabile tra i 3,50 ed i 4,00 m.

DETERMINAZIONE VOLUMI DI SCAVO

La determinazione dei volumi di scavo è stata effettuata sulla base delle risultanze delle indagini geofisiche eseguite nell’area. In particolare, per ogni singola sezione di progetto, sono stati determinati gli andamenti della velocità di propagazione delle onde sismiche nei terreni.

In relazione ai dati geologici desunti dalla campagna di indagini sono poi state elaborate delle sezioni geologiche interpretative utilizzate per la determinazione dei volumi di scavo in roccia ed in detrito.

CARATTERISTICHE STRUTTURALI E TECNICHE

Il terrapieno rinforzato è stato progettato e realizzato mediante l’utilizzo di geosintetici. Come materiali di rinforzo sono state impiegate geogriglie, le quali operano un’efficacissima azione cerchiante sui granuli di terreno.

L’inserimento della geogriglia nel terreno da origine ad un materiale composito la cui resistenza al taglio è superiore a quella posseduta dal solo terreno. La migliorata capacità resistente al taglio fa si che la combinazione terreno-griglia sarà in grado di sopportare sforzi considerevolmente superiori a quelli che potrebbero essere sopportati dal semplice terreno.

Le scogliere del retro vallo sono costituite da pietra in forma di massi ciclopici.

Al fine di garantire un’efficace protezione delle scarpate di monte del vallo dall’erosione, è stata impiegata una rete antierosiva posata in aderenza al versante rimodellato.

INTERFERENZE E SOLUZIONI

Dai sopralluoghi e dalla documentazione fornita dalla Committenza sono emerse le seguenti interferenze:

  • Presenza di due differenti linee elettriche:
  • SOLUZIONE: la presenza di un traliccio nell’area del retro vallo, oltre  a determinare la posizione del vallo, dal momento che sarà comunque interessato dagli scavi, ha necessitato la realizzazione di uno sperone in cemento armato e di una berlinese di micropali per consolidarne le fondamenta.La presenza di un palo della linea elettrica a bassa tensione in corrispondenza del tomo paramassi ha implicato la richiesta di spostamento dello stesso (autorizzata dall’Ente gestore).I cavi elettrici, essendo sempre situati a distanza minima di 5 m dal rilevato non interferiscono con le lavorazioni; tuttavia opportune prescrizioni e accorgimenti sono stati considerati in fase di redazione del PSC.
  • Presenza di un baraccamento sul piano di imposta del rilevato:
  • SOLUZIONE: essendo una struttura amovibile è stata richiesta la rimozione con eventuale riposizionamento della stessa a spese della proprietà.

Andamento lavori e sintesi Direzione Lavori

I lavori sono stati eseguiti in conformità dei patti contrattuali e delle disposizioni della Direzione Lavori.

Non sono state redatte perizie di variante, ma la Direzione Lavori ha disposto modifiche di dettaglio non comportanti aumento o diminuzione dell’importo contrattuale, le modifiche apportate non influiscono negativamente sull’opera e non sono state introdotte lavorazioni diverse o tali da essere considerate varianti al progetto.

Caduta massi del Dicembre 2019

Dettagli Progetto

  • PrestazioniProgetto Preliminare, Definitivo, Esecutivo, Coordinamento Sicurezza in fase di Progettazione ed Esecuzione, Direzione Lavori
  • CommittenteComune di San Pellegrino Terme (BG)
  • LuogoSan Rocco
  • Importo Lavori€ 347.344,93
  • PeriodoMaggio 2016 - Settembre 2017
  • Categorie e classiS.05